Padova, 14 ottobre 2010
Egregio Assessore Remo Sernagiotto,
Siamo il Coordinamento dei genitori, insegnanti e gestori delle scuole dell'infanzia paritarie della FISM del Veneto, che in regione rappresenta circa il 70% del totale delle scuole dell'infanzia.
Nel marzo 2010 in campagna elettorale Lei ha sottoscritto formalmente con la FISM Veneto l'impegno a :
1 – realizzare, all’interno di un sistema unitario di servizi all’infanzia 0 – 6 anni, una rete regionale di scuole dell’infanzia “statali” e “paritarie”, in cui la Regione svolga il ruolo di programmazione, pianificazione e controllo; gli enti locali siano messi nella condizione di svolgere in modo efficace e adeguato la loro “funzione”; le autonomie scolastiche (pubbliche e paritarie) provvedano ad erogare il servizio con elevata qualità privilegiando il lavoro di rete;
2 – assicurare il “finanziamento” dell’intero sistema scuole pubbliche/scuole paritarie in modo che la famiglia, cui va garantito il diritto costituzionale alla scelta educativa, possa avere pari “trattamento” economico (rette) e di qualità del servizio indipendentemente dalla scelta della scuola pubblica o paritaria.
Noi, genitori, insegnanti e gestori delle scuole paritarie dell'infanzia, desideriamo capire quali persone del GOVERNO DEL FARE della Regione Veneto (e di tutto il Consiglio Regionale) si spendano veramente per migliorare l’attuale grave ingiustizia che il 70% delle famiglie venete subisce:
In complesso i genitori pagano per ogni bambino che va alla paritaria oltre 12.000 euro in più di quelli che vanno alla statale (oltre alla propria retta, pagano attraverso le tasse la loro quota dell'analogo servizio scolastico statale di cui non usufruiscono).
Molti gestori accumulano annualmente migliaia di euro di debiti che la cittadinanza locale deve faticosamente contribuire a ripianare.
Le lavoratrici guadagnano il 20% di stipendio in meno delle lavoratrici statali e lavorano il 30% in più.
La gestione delle scuole dell’infanzia paritarie è virtuosa! (hanno un costo per bambino di circa la metà di quello delle scuole dell’infanzia statali). Come mai una bella realtà educativa e sociale del Veneto viene trasformata in un danno per la maggioranza dei cittadini del Veneto?
E' il POLITICO capace che deve creare le regole del buon governo.
Del Suo operato che ci interessa risulta:
un taglio di 2 milioni di euro annui ai Nidi (0-3 anni), che spesso è un servizio offerto dalle nostre stesse scuole e che le mette in difficoltà.
un aumento di 500 mila euro annui alle scuole dell'infanzia (circa 6 euro a bambino all'anno).
L'affermazione di usufruire di un contributo straordinario di 3,6 mln di euro, soldi destinati dal governo Prodi, ma rimasti bloccati dal Patto di Stabilità,per potenziare interventi a sostegno delle strutture per la prima infanzia che potrebbero essere usati per coprire in parte i tagli della contabilità ordinaria.
Assessore Sernagiotto, ci sembra complessivamente di non aver ricevuto nessun beneficio dal suo operato come assessore. Prima si deve riparare questa ingiustizia che il 70% delle famiglie venete subisce, poi vengono tutte le altre politiche. Le chiediamo di fare pressione affinchè la giunta regionale elevi il contributo della Regione Veneto da una media di 15 euro al mese per bambino a 30 euro al mese (a livello della maggioranza dei Comuni veneti).
Da parte nostra ci impegniamo di informare degli sviluppi di tale iniziativa tutti i genitori, gli insegnanti e le scuole interessate tramite le bacheche delle scuole, le email e i mass media.
Cordiali Saluti
per il Coordinamento dei genitori, insegnanti e gestori delle scuole paritarie dell'infanzia del veneto Chiara Banzato, Francesco Bressan, don Fernando Fiscon, Piero Iurco, Rosanna Vedovato
Siamo il Coordinamento dei genitori, insegnanti e gestori delle scuole dell'infanzia paritarie della FISM del Veneto, che in regione rappresenta circa il 70% del totale delle scuole dell'infanzia.
Nel marzo 2010 in campagna elettorale Lei ha sottoscritto formalmente con la FISM Veneto l'impegno a :
1 – realizzare, all’interno di un sistema unitario di servizi all’infanzia 0 – 6 anni, una rete regionale di scuole dell’infanzia “statali” e “paritarie”, in cui la Regione svolga il ruolo di programmazione, pianificazione e controllo; gli enti locali siano messi nella condizione di svolgere in modo efficace e adeguato la loro “funzione”; le autonomie scolastiche (pubbliche e paritarie) provvedano ad erogare il servizio con elevata qualità privilegiando il lavoro di rete;
2 – assicurare il “finanziamento” dell’intero sistema scuole pubbliche/scuole paritarie in modo che la famiglia, cui va garantito il diritto costituzionale alla scelta educativa, possa avere pari “trattamento” economico (rette) e di qualità del servizio indipendentemente dalla scelta della scuola pubblica o paritaria.
Noi, genitori, insegnanti e gestori delle scuole paritarie dell'infanzia, desideriamo capire quali persone del GOVERNO DEL FARE della Regione Veneto (e di tutto il Consiglio Regionale) si spendano veramente per migliorare l’attuale grave ingiustizia che il 70% delle famiglie venete subisce:
In complesso i genitori pagano per ogni bambino che va alla paritaria oltre 12.000 euro in più di quelli che vanno alla statale (oltre alla propria retta, pagano attraverso le tasse la loro quota dell'analogo servizio scolastico statale di cui non usufruiscono).
Molti gestori accumulano annualmente migliaia di euro di debiti che la cittadinanza locale deve faticosamente contribuire a ripianare.
Le lavoratrici guadagnano il 20% di stipendio in meno delle lavoratrici statali e lavorano il 30% in più.
La gestione delle scuole dell’infanzia paritarie è virtuosa! (hanno un costo per bambino di circa la metà di quello delle scuole dell’infanzia statali). Come mai una bella realtà educativa e sociale del Veneto viene trasformata in un danno per la maggioranza dei cittadini del Veneto?
E' il POLITICO capace che deve creare le regole del buon governo.
Del Suo operato che ci interessa risulta:
un taglio di 2 milioni di euro annui ai Nidi (0-3 anni), che spesso è un servizio offerto dalle nostre stesse scuole e che le mette in difficoltà.
un aumento di 500 mila euro annui alle scuole dell'infanzia (circa 6 euro a bambino all'anno).
L'affermazione di usufruire di un contributo straordinario di 3,6 mln di euro, soldi destinati dal governo Prodi, ma rimasti bloccati dal Patto di Stabilità,per potenziare interventi a sostegno delle strutture per la prima infanzia che potrebbero essere usati per coprire in parte i tagli della contabilità ordinaria.
Assessore Sernagiotto, ci sembra complessivamente di non aver ricevuto nessun beneficio dal suo operato come assessore. Prima si deve riparare questa ingiustizia che il 70% delle famiglie venete subisce, poi vengono tutte le altre politiche. Le chiediamo di fare pressione affinchè la giunta regionale elevi il contributo della Regione Veneto da una media di 15 euro al mese per bambino a 30 euro al mese (a livello della maggioranza dei Comuni veneti).
Da parte nostra ci impegniamo di informare degli sviluppi di tale iniziativa tutti i genitori, gli insegnanti e le scuole interessate tramite le bacheche delle scuole, le email e i mass media.
Cordiali Saluti
per il Coordinamento dei genitori, insegnanti e gestori delle scuole paritarie dell'infanzia del veneto Chiara Banzato, Francesco Bressan, don Fernando Fiscon, Piero Iurco, Rosanna Vedovato
Ci associamo al coordinamento dei genitori, insegnanti e gestori! c Nevio Bedin
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