martedì 21 agosto 2012

INAGURAZAIONE 30 Settembre


Festa di inaugurazione dei nuovi locali della scuola.
Genitori in prima fila

 Festa grande per il 30 settembre per l'INAUGURAZIONE della dei nuovi edifici della Scuola dell'Infanzia "San Gregorio Barbarigo" di Cavino.

La festa sarà un'occasione unica nella nostra storia paesana  e i genitori con i loro figli saranno i protagonisti principali.:  Santa Messa, Cerimonia di inagurazione con le autorità e taglio del nastro, visita ai locali, ricco buffet per tutti e poi spazio per i bambini.

A tutti i paesani è stato distribuito la brochure della manifestazione, ma per i bambini e i loro genitori ci saranno momenti di festa prolungata grazie alla disponibilità del Comitato che  sta organizzando qualcosa di straordinario.

Tutti sono invitati a visitare i nuovi locali.



L’ampliamento della nostra Scuola Materna Parrocchiale è giunto alla sua conclusione dopo tanta energia profusa e tanta preoccupazione.

I lavori di tale ampliamento, iniziato a gennaio del 2010 e i motivi per affrontare un lavoro così economicamente oneroso per la parrocchia, sono stati illustrati più volte e così riassumibili:
* urgenza di un ingresso in sicurezza ;
* necessità di avere spazi per un’altra sezione visto l’incremento demografico;
* adeguamento degli spazi interni ed esterni alle normative vigente;
* armonizzare tutta l’opera con il nuovo centro parrocchiale
Le motivazioni ricordate vanno completate con una indicazione di carattere pastorale e cioè la scelta di continuare ad educare in linea con la comunità cristiana presente. Si aggiunga pure il servizio sociale che la scuola offre nel territorio in assenza di strutture pubbliche.

Programma

. ore 10. 15 Raduno davanti alla chiesa

- ore 10,30 Messa in chiesa con la partecipazione del vicario vescovile

- ore 11.30 . Interventi delle autorità davanti alla nuova scuola dell’infanzia Inaugurazione con benedizione e taglio del nastro

-ore 12.00 Visita ai locali

-ore 12.30 Ricco buffet per tutti presso la nuova sala parrocchiale

- dalle ore 14.00 in poi - Animazione per i bambini
                                  - Giochi e merenda pomeridiana.


Sacro Cuore di Gesù

( patrono della parrocchia ) e

San Gregorio Barbarigo

(a cui è dedicata la scuola)

proteggano sempre
i nostri bambini e
chi lavora per loro.

Benedicano quanti hanno
operato, sostenuto e contribuito a realizzare questa opera .

domenica 5 agosto 2012

Apertura anno scolastico 2012-2013



Il calendario scolastico regionale dà come data di inizio mercoledì 12 settembre per tutte le scuole di ogni ordine e grado.
La nostra scuola paritaria, come altre scuole, per esigenze di accoglienza inizierà la settimana prima con i seguenti orari.


Ecco le date :

6-7 settembre 2012 ( giovedì, venerdì) iniziano solo i bambini piccoli dalle ore 9.00 alle ore 11.30 ( senza pranzo).
Giovedì per tutto il tempo dovrà rimanere un genitore o una persona da loro delegata
Venerdì il genitore dopo essersi fermato un po’ con il figlio/a lo saluta e raggiunge la coordinatrice in patronato per un breve incontro informativo ( circa mezz’ora).

10 sett. 2012 ( lunedì) - Apertura per tutti i bambini dalle ore 8,30 alle ore 11,30


Dall’ 11 sett. 2012 ( martedì) - Orario completo per i bambini medi e grandi:


- entrata ore 7,30-8,00 per le famiglie che hanno i genitori che lavorano, - dalle ore 8,00 alle ore 8,50 per tutti, uscita dalle ore 15,40 alle ore 16,00


Per i piccoli dalle ore 8,00 alle 12,45-13,00 in attesa che le maestre concordino coi genitori il momento più opportuno per fermarsi l’intera giornata.

30 sett. INAUGURAZIONE

30 settembre 2012:
INAUGURAZIONE Scuola dell’Infanzia ( ampliamento)



Occasione per sentirsi comunità attorno ad un’opera a cui tutti abbiamo contribuito.

Il programma dell’evento sarà divulgato a fine agosto.

Scuole dell'infanzia:
metà contributi alle famiglie   

 Tempi durissimi per le scuole paritarie.
Conti alla mano, gli istituti di formazione ed educativi non statali, il prossimo anno, dovrebbero poter beneficiare di contributi pari al 52 per cento di quanto fino a ora percepito.
Il bilancio pluriennale dello stato, infatti, prevede per il 2013 un’erogazione di 278.903.293 euro, poco più della metà quindi dei 510.880.192 euro elargiti nel 2012.
Una vera e propria mazzata che metterebbe in ginocchio un numero elevatissimo di scuole, in particolare in una realtà come quella veneta, dove la maggior parte delle materne, ad esempio,  è appunto paritaria.

«Se questi dati saranno confermati – spiega Ugo Lessio, presidente regionale della Fism, la federazione che raccoglie le scuole materne – per un numero significativo di istituti non resterà che la strada della chiusura. A meno che non si accetti di portare le rette per ogni singolo bambino a livelli (più o meno intorno ai 250 euro al mese) assolutamente insopportabili per le famiglie».
Il Veneto è la regione italiana che ha la maggiore presenza di scuole dell’infanzia non statali: le frequentano due bambini su tre.
Complessivamente le scuole dell’infanzia in regione sono circa 1.750 e accolgono 140 mila bimbi dai 3 ai 6 anni.
Le statali, nel 2010, erano 570, con 46.148 bambini, pari al 32,9 per cento della popolazione scolastica; 1.183 le paritarie, con 93.802 bambini che rappresentano il 67,1 per cento del totale.
Come si sostengono queste scuole?     
Con i contributi pubblici (stato, regione, comune) e con le rette.
«La preoccupazione, la sofferenza e l’irritazione dei gestori e delle famiglie – commenta Ugo Lessio – sta nel fatto che è saltato un equilibrio che durava da qualche anno: fino al 2004, il rapporto tra i contributi pubblici e la retta della famiglia era di 50/50, cioè metà del costo di gestione della scuola veniva coperto dai contributi dello stato, della regione e del comune, e metà dalla famiglia; nel 2011 il rapporto è profondamente cambiato a danno dei genitori che devono sostenere il 63 per cento del costo, mentre i contributi pubblici rappresentano il 37 per cento. In termini assoluti la retta del 2004 rispetto a quella del 2011 è esattamente raddoppiata.  È la peggiore delle condizioni – quella di aumentare costantemente – per una scuola che si definisce di comunità, quindi popolare, voluta e sostenuta dalle istituzioni e dalle comunità locali. È bene ricordare anche che, nel Veneto, numerose di queste scuole si sono fatte carico di svolgere servizi di accoglienza per la prima infanzia: ben 307 scuole gestiscono nidi, con quasi settemila bambini dai 12 ai 36 mesi».
«Dalle notizie in nostro possesso – continua il presidente – al momento non ci sono margini di trattativa sui futuri stanziamenti, nonostante le molte pressioni che stanno arrivando da più parti al governo. L’esecutivo sembra deciso a non cedere, non rendendosi conto che non è un problema di dare dei quattrini a qualcuno, quanto piuttosto di mantenere in vita un sistema educativo che con i tagli rischia il collasso.
L’unica speranza è che, a settembre, in occasione degli assestamenti normativi legati alla legge di stabilità, possano essere rivisti i conti».

Lo scorso anno la regione ha stanziato per le scuole dell’infanzia venete un contributo ordinario di 14 milioni e mezzo di euro, distribuiti tra i 93.627 alunni, a cui s’è aggiunta un’ulteriore somma straordinaria di 500 mila euro, per un totale di 15 milioni di euro; a questi si deve poi aggiungere un milione e mezzo di euro per i 645 alunni disabili. Insomma, per ogni piccolo alunno l’importo medio annuo di contributi è di circa 178 euro.

Vi è poi il problema dei nidi, di cui si fa carico soltanto le regione. Nel 2012 il Veneto ha dato 17,5 milioni di euro (più altri 1,7 di contributo straordinario) per un totale di 19,2 milioni (827 euro per bambino all’anno). Questo per quanto riguarda le scuole per i più piccoli (circa il 72 per cento delle paritarie), poi vi è il problema degli altri istituti.
«Indubbiamente i tagli che si prospettano sono pesanti. Ma soprattutto è inaccettabile la continua precarietà nella quale siamo chiamati a operare. Non sappiamo mai su quanto realmente possiamo contare e soprattutto vi è un imperdonabile ritardo nei bandi e nelle assegnazioni» commenta Virginia Kaladich della Fidae (federazione istituti di attività educative).
Toni Grossi