domenica 8 agosto 2010

Calendario scolastico 2010-2011

Calendario scolatico
Festività obbligatorie:
  • tutte le domeniche
  • 1° novembre ( festa di tutti i Santi)
  • 8 dicembre ( Immacolata concezione)
  • 25 dicembre, Natale
  • 26 dicembre
  • 1° gennaio capodanno
  • 6 gennaio Epifania
  • lunedì dopo Pasqua
  • 25 aprile, festa della Liberazione
  • 1° maggio, festa del lavoro
  • 2 giugno, festa della Repubblica
  • 18 ottobre Fiera di Arsego ( conc. santo patrono)

Vacanze scolastiche

  • da domenica 5 dicembre a mercoledì 8 dicembre 2010 (festa dell’Immacolata Concezione);
  • da venerdì 24 dicembre 2010 a domenica 9 gennaio 2011 compresi (vacanze natalizie);
  • da domenica 6 a mercoledì 9 marzo 2011 compresi (carnevale e mercoledì delle Ceneri);
  • da giovedì 21 aprile a martedì 26 aprile 2011 compresi (vacanze pasquali).


Giorni di “vacanza” aggiuntivi della scuola)

  • Venerdì 3 giugno 2011 (ponte della festa della Repubblica)
  • Giovedì 30 giugno 2011 ( chiusura anticipata )

    La condizione obbligante che lo Stato (Regione) chiede alle scuole FISM è la garanzia minima di un servizio scolastico funzionante per almeno 200 giorni ( compresi i sabato!)
    La nostra scuola più offre 215 giorni scolastici (sabati compresi ovviamente)


  • mercoledì 4 agosto 2010



    SCUOLE DELL’INFANZIA NON

    STATALI A RISCHIO DI

    CHIUSURA.

    Pubblichiamo la nota del Presidente della FISM del Veneto, dott U. Lessio circa la grave situazione finanziaria di molte scuole dell’Infanzia e dell’ingiustizia nei confronti delle statali.

    Il Veneto è la regione italiana che, in rapporto alla popolazione scolastica dei bambini dai 3 ai 6 anni, ha una rete di scuole dell’infanzia non statali più diffusa e più radicata sul territorio.
    “Prima i bambini” è stato ed è, da oltre un secolo, il “motto” che ha contrassegnato, nel nome della solidarietà, l’ impegno e la passione di tante famiglie, di benefattori, di associazioni, di enti morali, di parrocchie, di amministrazioni comunali per dare vita e mantenere gli asili popolari, prima, e ora, con il nuovo nome e l’aggiornata funzione educativa, i centinaia di centri per l’infanzia.
    Nel Veneto due bambini su tre, dai 3 ai 6 anni, frequentano queste scuole che, dal 2000 in forza della legge 62, sono inserite nel sistema scolastico pubblico integrato, in quanto scuole paritarie.
    Nella nostra regione 1100 sono le scuole dell’infanzia che fanno riferimento alla FISM (Federazione delle scuole materne non statali) gestite da parrocchie, associazioni genitori, enti morali; altre 120 “paritarie” sono gestite da Comuni e da IPAB.
    Un immenso patrimonio di edifici, di beni e di attrezzature, con 94.000 bambini, in 4000 sezioni di scuola, quasi 10.000 dipendenti di cui 5000 insegnanti: un “mondo” che fa risparmiare allo Stato, nel solo Veneto, oltre 500 milioni di euro l’anno!
    Di cosa vivono le scuole della FISM?
    Vivono di rette che coprono, nel 2009, il 60% del costo di gestione e di contributi pubblici (Stato, Regione e Comuni) che coprono il rimanente 40% (otto anni fa il rapporto era esattamente invertito!).
    Le rette nelle scuole dell’infanzia paritarie sono mediamente di 150/170 euro al mese, mentre le famiglie che portano i loro bimbi alle scuole materne pubbliche pagano solo il pasto, circa 70/80 €. al mese.
    Una doppia ingiustizia: un maggiore costo e …le stesse tasse da pagare!
    A questa inconcepibile situazione si aggiunge il “trattamento” cui le scuole sono sottoposte: l’enorme ritardo con il quale lo Stato e la Regione versano i loro contributi. Da 8 mesi dall’inizio del 2010 lo Stato ha versato appena il 30% del contributo; mentre la Regione del Veneto, nonostante le delibere adottate (il 9.3.2010), non ha ancora versato nulla! (e non è “colpa” del famoso patto di stabilità!).
    Per questo i Presidenti provinciali della FISM del Veneto, considerato il diffuso malessere e le proteste dei gestori delle scuole dell’infanzia, hanno scritto una preoccupata lettera al Governatore Zaia affinché intervenga prontamente per risolvere la suddetta questione economica e per invitarlo a dare corso con urgenza ad uno dei punti fondamentali del suo governo: la realizzazione del sistema integrato regionale di scuole pubbliche e paritarie in cui si coniughino sussidiarietà, efficienza, qualità ed economicità.
    Non c’è da meravigliarsi, quindi, che le scuole dell’infanzia non statali, pur capendo le difficoltà della congiuntura economica nazionale, in presenza di una drammatica situazione di bilancio che sembra non avere soluzione, siano determinate a “rassegnare le dimissioni” dello svolgimento del loro servizio alle famiglie costringendo la Regione e gli Enti Locali ad affrontare, con urgenza, finalmente, la questione che, come detto, è soprattutto “questione veneta”.

    Padova, 26 luglio 2010




    Ugo Lessio, Presidente FISM Veneto